Se la lingua non ci fosse,
non ci sarebbero al mondo libri.
Sarebbe silenzioso il mondo,
vivremmo come chi dorme.
Si dorme, si tace: è tetro il tutto.
Siamo noi i morti, o forse i Prussiani*?
Si dorma in solitario, o a coppia,
nessuno ormai è più fra i nostri.
Non sono nostre le case e i cimiteri.
Nessuno è irresponsabile.
Si sogna, ma non troppo,
perfino sognando siamo pigri
a proferir parola che ridesti
la parola, un’altra, potente
come un’allodola sopra il villaggio:
«Il giorno prorompe in canto!»
*I Prussiani (o Pruteni) sono una stirpe baltica estintasi all’inizio del XVII secolo, della cui lingua ci restano poche testimonianze manoscritte e a stampa.
Braziūnas, Vladas. E ramosa ci accerchierà la sera [Ir siaus mus vakaras šakotas] / Cura e traduzione dal lituano di Pietro U. Dini. – Novi Ligure (AL): Joker, 2013. – P. 12.